
La pandemia, ce ne siamo accorti tutti, ha messo in discussione le nostre certezze e i nostri modi di vivere. Nonché quelli di abitare, a quanto emerge dall’Indagine Nomisma 2022 “Famiglie e Investitori alla prova di un abitare arricchito”. Se quindi sono tornati a crescere i contratti di affitto dopo due anni di calo (+5,65), e questa resta l’unica scelta possibile per le risorse economiche del 58,7% degli italiani, il profilo di chi cerca e acquista casa è profondamente cambiato.
Innanzi tutto, perché sono cambiati gli acquirenti. Ad oggi, infatti, le famiglie con una reale capacità di acquisto sul mercato sono le più giovani, tra i 18 e i 34 anni per il 7,9% e tra i 35 e i 44 anni per l’8%. Hanno redditi medio-elevati, e convertono l’affitto in una compravendita (nell’8%) dei casi, soprattutto nei comuni capoluogo delle Città metropolitane.
Di conseguenza, cambiano radicalmente le preferenze. Se nella fase precedente al COVID, infatti, si sceglieva casa in base ai servizi accessibili e al contesto residenziale, i nuovi “comfort” ricercati dalle famiglie sono oggi efficienza energetica, e nuovi spazi sia interni che esterni. Si tratta, in sostanza, di una ricerca di soluzioni abitative che “arricchiscano” l’esperienza in home, e migliorino la qualità della vita di tutte le componenti familiari.
È cambiato, sostanzialmente il “paradigma dell’abitare”, da un abitare sociale, ad un abitare arricchito. In esso, devono trovare soluzione tutte le difficoltà e i bisogni di ciascun membro della famiglia, per mettere d’accordo tutte le loro esigenze complesse.
In queste richieste si notano i due anni di crisi pandemica, che ha portato spesso genitori e figli a convivere, lavorare e studiare negli stessi ambienti stretti, e ha reso gli equilibri familiari molto più tesi, e le attuali crisi energetiche, con l’aumento dei prezzi di carburanti e bollette.Dati che sembrano confermati anche dal forte interesse per il SuperBonus 110%. “Eravamo partiti nel 2021, a inizio misura, con una platea di 10,8 milioni di famiglie desiderose di accedere a questa misura per riqualificare il proprio immobile, oggi sono 7,3 milioni.” Dichiara Marco Marcatili, Responsabile Sviluppo Nomisma “Incide la consapevolezza che ci avviciniamo alla scadenza, ma anche l’effetto scoraggiamento, dato dalle complicazioni che stiamo registrando sulla cessione del credito, dalle incertezze normative e dal blocco di alcuni cantieri.”
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