
Tendenze, opportunità e sfide del mercato immobiliare italiano
Il mercato degli immobili in Italia è un settore ricco di opportunità, oltre alle sfide riportate quotidianamente dalla cronaca, tra caro affitti e aumento dei mutui. L’Italia rappresenta una situazione privilegiata per gli investitori internazionali, attratti dal patrimonio culturale e naturale mozzafiato: seconde case, case vacanza rappresentano infatti una solida opportunità di investimento in uno dei Paesi più rinomati al mondo per la sua bellezza.
Bellezza e cultura: le opportunità del mercato immobiliare italiano
Architetture storiche, in bilico tra passato e futuro: le città come Roma, Firenze e Venezia attirano ogni anno milioni di visitatori. Ma l’Italia offre anche panorami mozzafiato: borghi e piccoli centri abitati fuori dal caos cittadino negli ultimi anni si sono affermati sulle rotte turistiche dello “slow tourism”.
La domanda di proprietà “a fine turistico” è in costante aumento, e dimostra interesse per una varietà di opzioni, soprattutto nel settore “del lusso”. Nel 2023, il mercato degli immobili di lusso ha attirato in Italia moltissimi investitori stranieri (circa il 70%, soprattutto da Stati Uniti, Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Germania e Asia).
I vantaggi del Belpaese? Prezzi tutto sommato competitivi rispetto ad altri Paesi europei (la flat tax un incentivo decisivo), valore storico e culturale e qualità della vita, grazie al clima piacevole, il cibo delizioso, e i paesaggi mozzafiato.
Le opportunità turistiche, però, non riguardano solo investimenti in immobili nuovi: soprattutto negli antichi borghi storici, le ristrutturazioni sono molto vantaggiose. Con la giusta pianificazione, è infatti possibile creare proprietà “su misura” a prezzi vantaggiosi, da rivendere poi ad acquirenti particolarmente benestanti, o affittarli a turisti che non badano a spese.
Gli affitti a breve termine per fini turistici sono infatti un’altra opportunità di investimento in Italia. Il cosiddetto “short rental” ha mostrato nel 2023 un aumento del 73% delle prenotazioni, e del 70% delle notti, arrivando a superare addirittura i livelli pre-pandemici. L’identikit degli ospiti è presto detto: il 69,5% è straniero, prevalentemente europei (52%) e Americani (7%), e interessati perlopiù a Roma (il 21%), Firenze (10%), Venezia (8%), ma anche a piccoli borghi di montagna (18%), laghi e campagne (12%, soprattutto in Toscana), e resta in media 8 o 9 giorni, spendendo 1.516 euro, circa 180 euro al giorno (un aumento del +24% rispetto al 2022).
Burocrazia e prezzi: le sfide del mercato immobiliare italiano
I vizi del mercato degli immobili in Italia sono rinomati: la scarsità di nuove costruzioni, e la crescente predilezione dei giovani all’affitto hanno alimentato una “bolla” dei prezzi che rende gli investimenti particolarmente gravosi (almeno, per gli italiani). L’immobiliare è quindi un settore in cui fare investimenti può rivelarsi complicato, complice anche una burocrazia particolarmente complessa.
Non solo in fase di acquisto, ma anche in fase di stesura dei contratti, soprattutto d’affitto, e soprattutto se turistici. Negli ultimi mesi, il DDL Santanché ha introdotto infatti nuove norme le locazioni abitative con finalità turistiche nelle città ad alta densità abitativa (con una popolazione residente oltre i 5.000 abitanti), e nelle zone omogenee A delle città metropolitane (i centri storici di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia).
Si va dall’adozione di un codice identificativo nazionale da affiggere all’ingresso, a limitazioni sul numero di notti minime del soggiorno, oltre all’obbligo di presentazione SCIA presso lo Sportello Unico attività produttive e all’apertura della partita IVA, per chi svolgesse l’attività in forma imprenditoriale (indicativamente, chi dovesse locare più di due appartamenti). A questi, si aggiungono l’obbligo di dotazioni antincendio per strutture con più di 25 ospiti, e di dispositivi di rilievo di monossido per tutte le strutture indistintamente.
Pena, in tutti i casi di violazione delle normative, la nullità del contratto di locazione, e una serie di sanzioni:
- da 800 a 8000 euro per la mancata affissione del CIN
- da 500 a 5000 euro in caso di mancanza del codice CIN
- Da 2000 a 10000 euro in caso di violazione dell’obbligo di SCIA
- Multe da 1000 a 5000 euro per chi offrisse l’immobile in locazione per un tempo inferiore ai 2 giorni minimi indicati dalla normativa
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