
Con l’allentarsi del rischio pandemico, tornano in auge le aste immobiliari. Le società specializzate, infatti, registrano il netto miglioramento dei numeri rispetto al 2020 (in cui ha avuto un forte impatto anche il prolungato lockdown). Erano 254.649 nel 2019, crollati a 144.216 l’anno successivo e risaliti 185.555 nel 2021. Il valore complessivo ha superato i 14 miliardi di euro, per un totale di più di 126 mila immobili trattati, che spesso, tuttavia, richiedono più di un’asta per essere venduti, con notevoli riduzioni del prezzo.
L’incedere delle nuove tecnologie post pandemia, infatti, fa sì non ci sia più nemmeno bisogno di presenziare fisicamente. Accanto all’asta classica in presenza, infatti, in cui si presenta in busta chiusa un’offerta non inferiore del 25% alla base d’asta e un deposito cauzionale del 10% prima dell’inizio della trattativa al rilancio, oggi infatti sono possibili aste “miste” o aste esclusivamente telematiche sia sincrone che asincrone su più giorni.
Una volta aggiudicato l’immobile, ci sono 120 giorni per ottenere un mutuo o saldare direttamente il prezzo, pena la perdita della cauzione. L’atto di con cui ci si aggiudica l’immobile sostituisce il rogito notarile, consentendo di risparmiare sulle spese notarili. Bisogna però sempre fare attenzione, perché la maggior parte degli immobili, soprattutto quando si tratta di edifici residenziali, sono da ristrutturare, e spesso sono già occupati, quindi liberarli non è facile, a meno di non agire per vie legali. Per questo, il consiglio quando non si comprende la documentazione in merito alle regolarità urbanistiche o ai problemi legali, sarebbe meglio ricorrere ad una consulenza specializzata.
Nonostante queste difficoltà, tuttavia, l’interesse nei confronti di questa procedura d’acquisto è aumentato, e probabilmente è destinato a salire ancora. Lo dimostra il fiorire di agenzie di consulenza e mediazione specializzate proprio in immobili sottoposti a vendita giudiziaria.
Le ragioni sono presto dette: l’immobile è tornato ad essere un investimento frequente. Ciò significa che gli acquirenti non sono alla ricerca di una prima casa, a meno che non la acquistino per un figlio. Si tratta, infatti, perlopiù di acquisti in ottica di investimento, per poter racimolare un reddito in più dall’affitto.
Questo, unito alla possibilità di ottenere un mutuo a condizioni simili a quelle degli acquisti normali, e il rallentamento della discesa dei prezzi delle abitazioni negli ultimi anni, sembra spesso fare la differenza.
Ad oggi, infatti, gli immobili, che spesso vengono messi all’asta soltanto anni dopo la perizia che ne ha stabilito il valore, non subiscono più svalutazioni irrealistiche. Il prezzo stimato magari dieci anni fa è oggi ancora coerente con le basi d’asta e gli attuali valori di mercato. Questo è da un lato causa del fatto che i prezzi non si sono ridotti particolarmente negli ultimi tre anni, e anzi, in alcune città hanno visto un aumento. Quindi, perché i tempi per avviare le procedure si sono considerevolmente ridotti.
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