
La misura aveva ottenuto il plauso dei più. I mutui agevolati per aiutare gli under 36 con fino a 40mila euro di ISEE a comprare la prima casa avevano riscosso consensi e larga partecipazione. Erano stati 32mila nel 2021, con una partecipazione superiore di quasi il 54% rispetto all’anno prima. Motivo che aveva spinto la Legge di Bilancio a prorogare le scadenze fino al 31 dicembre 2022, e a potenziare la risorsa dando ai giovani l’accesso prioritario al Fondo di garanzia Cosnap a copertura all’80% del capitale finanziato.
Ora, però, sulle agevolazioni incombe l’ombra dell’aumento dei tassi di interesse. La norma, infatti, che regola l’accesso al Fondo Garanzia Prima casa, prevede che il tasso effettivo globale (teg) proposto dalle banche non sia superiore al tasso effettivo globale medio (tegm), calcolato trimestralmente dalla Banca d’Italia per determinare i tassi massimi dei finanziamenti, oltre i quali scatta l’usura. Ora, conti alla mano, il tegm rilevato dalla Banca d’Italia sulla base del trimestre scorso, è pari all’1,99% per i mutui a tasso fisso, a fronte di un teg che spesso supera abbondantemente i 2 punti percentuali, mentre a inizio anno si attestava intorno all’1%.
Ecco perché molte banche hanno fermato l’erogazione dei mutui a tasso agevolato per i giovani. I quali, però, senza poter accedere al Fondo Garanzia, rischiano di non poter acquistare casa. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Facile.it – Mutui.it, infatti, nel primo trimestre 2022 il 66% degli acquisti di prime case per gli under 36 era legato proprio alla garanzia statale.
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